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Estorsione e lesioni, misure cautelari per i figli del boss Ligato

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I carabinieri del Comando provinciale di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura, nei confronti di quattro persone accusate dei reati di estorsione e di lesioni personali, aggravati dalla finalità di agevolare il clan camorristico Ligato.

In carcere è finito Pietro Ligato, figlio del capoclan defunto della camorra casertana Raffaele Ligato. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'uomo avrebbe ripreso in mano le redini della cosca fondata dal padre, in particolare con una serie di estorsioni e atti intimidatori nei confronti di imprenditori operanti nel settore delle onoranze funebri a Pignataro Maggiore. Misure cautelari in carcere anche per gli altri due figli del boss, Antonio e Felicia, già detenuti per altre cause. Ai domiciliari infine un soggetto affiliato al clan.








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